OLIENA

IL RITO DE S'INCONTRU​

Il rito più importante della Pasqua ad Oliena è S’Incontru, che questa comunità anno dopo anno tramanda con rinnovato entusiasmo. Il rito de S’Incontru fu introdotto dagli Spagnoli nel Quattrocento, per rappresentare l’incontro tra Gesù risorto e la Madonna. Le confraternite che curano i riti della Settimana Santa sono quelle di Santa Maria, Santa Croce e San Francesco. S’incontru viene svolto la Domenica di Pasqua ma i riti iniziano dal lunedì precedente grazie a Su Lignu Santu Veneradu (la venerazione della croce) e ai Cantos chin boghe lastimosa, concerto di canti religiosi con voce lamentosa e accorata. I riti continuano anche gli altri giorni della settimana come il giovedì santo dove nella chiesa parrocchiale di S.Ignazio viene eseguita la lavanda dei piedi e la messa in “Coena Domini”.

Il venerdi santo si intrecciano il momento forte per la religione cristiana della morte del signore con la rappresentazione, meno cogente, de “S’ Iscravamentu”, che è il posizionamento del simulacro di Gesù sulla Croce Santa: seguirà la processione del Cristo Morto. Il giorno del Sabato Santo è tradizionalmente riservato al silenzio, non si celebrano messe e non suonano campane. Che verranno sciolte però nella notte tra sabato e domenica quando la Resurrezione del Signore, che è il punto forte della religione Cristiana, arriverà sugli altari.

La mattina di pasqua per le vie del paese si muovono due processioni, una parte dalla chiesa di San Francesco di Paola e segue la statua della Madonna vestita a lutto, che va simbolicamente alla ricerca del figlio. Un’ altra inizia il suo percorso dalla chiesa di Santa Croce con i fedeli che portano in trionfo la statua del Cristo.

I fedeli che accompagnano i due simulacri sfoggiano orgogliosi il colorato abito tradizionale: il rosso scarlatto e il viola dei corpetti maschili si stringe attorno alla statua della Madonna che sotto il lutto è avvolta da un velo stellato, e a quella del Cristo risorto che tiene in mano”sa pandela”, il vessillo carico di ori votivi, simbolo del trionfo della vita sulla morte; sullo sfondo “sos muccadores” degli abiti femminili ricreano una cascata di fiori ricamati arricchiti da oro e pietre preziose.

Dal punto di vista storico è un rito spagnolo lasciatoci in eredità insieme a tanto altro dal dominio della Spagna che, a partire dall’anno 1324, è durato circa 400 anni. Gli spagnoli hanno continuato con le loro conquiste fino al 1500 e nel 1720 poi sono andati via. Dai documenti storici infatti si deduce che il rito esisteva da prima in Spagna. Il rito de S’Incontru è presente in moltissimi paesi e cittadine sarde, a Galtellì usano ancora l’abito della confraternita, a Alghero è diverso e a Cagliari pure. Cambia a seconda della distanza che c’era tra quel territorio e i centri del potere spagnolo, a seconda cioè che ci fossero gli spagnoli oppure feudatari che li rappresentavano. E’ rimasto più vicino all’originale nei luoghi in cui vivevano gli spagnoli. In sostanza il rito è sempre lo stesso, ma con delle differenze.

Dai ricordi risalenti a circa 75 anni fa si sa che l’evento de S’Incontru era molto diverso rispetto ad oggi in termini di presenze, era infatti una processione molto sentita ma più intima e seguita da circa 40-50 persone, le quali in tante non vestivano neanche il costume tradizionale di gala, a differenza di ciò che accade oggi.

Tantissime persone, circa 200, che hanno il costume infatti in quel giorno lo indossano. Negli anni ’60 e ’70, con il diffondersi del benessere e quindi delle aumentate possibilità di andare in vacanza, con la nascita dei primi ristoranti e alberghi è diventata una manifestazione in grande stile, con un pubblico stimato in migliaia di persone.

L’evento si svolgeva dove avviene ancora oggi, dinnanzi alla chiesa di Santa Maria, in cui il paese terminava. Perché lì? Perché è il naturale punto in cui confluivano le persone provenienti dalla zona detta Sa Tiria, che erano una parte degli abitanti di Locoe e delle zone che arrivavano dal centro storico di Oliena.

Locoy, questo era il nome originario, era un villaggio in cui per ragioni di sconfinamento nei pascoli accadevano fatti di sangue con il vicino abitato di Orgosolo e pertanto poi venne abbandonato dalla sua popolazione, che si è divisa trasferendosi in parte a Orgosolo e in parte a Sa Tiria. Ciò è stato possibile dedurlo anche dai registri parrocchiali di Locoe, risalenti al 1600, tenuti nella parrocchia di…. Gli abitanti di Locoe e poi quelli di Sa Tiria erano considerati di livello più basso da chi abitava a Oliena, poi con la scuola e l’ammodernarsi della società le popolazioni si sono via via unite.

L’evento de S’Incontru consisteva nella partenza contemporanea di due processioni, una proveniente da Sa Tiria, che portava il Cristo, l’altra, con la Madonna coperta da un velo nero per via del lutto, da San Francesco e si incontravano a Santa Maria. Come oggi si faceva l’inchino per tre volte, poi il prete sostituiva il velo nero con il bianco e insieme si tornava alle rispettive chiese. Durante la processione il Cristo ha uno stendardo pieno di bottoni d’oro, sono ex-voto cioè offerte che erano state promesse in cambio di una grazia, evidentemente ricevuta.

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